Trombosi venosa

Trombosi venosa | Centro Medico Miranda

Trombosi venosa

La trombosi venosa coinvolge ormai in Italia milioni di persone e rappresenta un problema sociale. Se la trombosi si manifesta agli arti dà segnali chiari come gonfiore o arrossamento ma, se si forma nelle arterie degli organi interni, il trombo può provocare sintomi più seri che hanno bisogno di una diagnosi corretta e tempestiva.

Quali sono i sintomi che devono allarmare? Come è possibile combattere la trombosi? Lo abbiamo chiesto a Ettore Vitali, responsabile del Dipartimento Cardiovascolare dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

Parlando di trombosi quali sono i sintomi che devono allarmare?

“Tutte le patologie che predispongono alle varici, cioè stare seduti, il senso di pesantezza alle gambe, lo scarso movimento. I sintomi inconfondibili di una patologia trombotica è la flebite, una malattia delle vene che si manifesta con uno stato infiammatorio. Se colpisce una vena in profonda è definita ‘trombosi venosa’”.

Quale pericolo si corre?

“Il primo momento è sempre il più pericoloso. La causa potrebbe essere anche la puntura di un insetto che può irritare localmente la vena. La conseguenza è la flebite, successivamente ci può essere il distacco del trombo che seguendo la circolazione può raggiungere il cuore. Non solo. Se il trombo si stacca e si infila nell’arteria polmonare determina l’embolia polmonare che può causare la morte improvvisa per arresto cardiaco.”

Quando bisogna preoccuparsi?

“Quando l’embolia polmonare non è severa può manifestarsi anche con una semplice tosse o mancanza di fiato improvvisa, ma nei casi più gravi se colpisce un’arteria o vena del cervello, può scatenare un ictus o infarto cerebrale”.

Ci sono novità sulle cure contro la trombosi?

“No, il trattamento è sempre quello con anticoagulanti. E’ molto importante curare la causa. Nel caso della flebite, per esempio, la cura potrà essere quella con anticoagulanti e antibiotici, nel caso che la flebite sia stata causata da una puntura di insetto. Nei casi più gravi si può far ricorso a terapie più invasive.”

Quali sono queste terapie invasive?

“Il posizionamento di “ombrelli, cioè dei dispositivi che vengono introdotti nella vena per bloccare il passaggio del trombo per evitare l’embolia polmonare.”

Quali sono le armi di prevenzione contro la trombosi?

“I consigli sono sempre gli stessi: stili di vita corretti, una corretta alimentazione, un po’ di attività fisica, evitare il fumo e fare attenzione all’assunzione della pillola anticoncezionale per lunghi periodi”.

Torna al blog del Centro Medico Miranda